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"Il nostro 'universo' è soltanto uno degli innumerevoli universi, tutti “Figli della Necessità”, poiché tutti sono anelli della grande catena cosmica degli Universi...Lo Spazio è il Mondo reale, mentre il nostro è un mondo artificiale. È l’Unità Unica in tutta la sua infinità, nei suoi abissi senza fondo come sulla sua superficie illusoria, una superficie tempestata di innumerevoli universi fenomenici, di sistemi e di mondi simili a miraggi. Ciò nondimeno, per l’occultista orientale, che in fondo è un idealista oggettivo, nel mondo reale, che è un’unità di forze, c’è “connessione di tutta la Materia nel Plenum”, come avrebbe detto Leibnitz. Questo è simboleggiato nel Triangolo Pitagorico. Esso consiste in Dieci Punti iscritti in forma di piramide (dall’uno al quattro) entro i suoi tre lati, e simbolizza l’Universo nella famosa Decade Pitagorica. II Punto che sta da solo in alto è una Monade, e rappresenta un Punto-Unità, che è l’Uno da cui tutto procede. Tutto è della stessa sua essenza. Mentre i Dieci Punti dentro il Triangolo equilatero rappresentano il mondo fenomenico, i tre lati che racchiudono la piramide di punti sono le barriere della Materia o della Sostanza noumenica, che la separano dal mondo del pensiero"

H.P. Blavatsky, La Dottrina segreta, Cosmogenesi
Le tenebre si proporranno alla luce, la morte sarà giudicata più utile che la vita, nessuno alzarà l’occhi al cielo, il religioso sarà considerato insano, l’empio giudicato prudente, il furioso forte, il maligno buono. E credetemi che ancora sarà data pena capitale a colui che s’applicarà alla religione della mente; perché si trovaranno nove giustizie, nove leggi, nulla si trovarà di santo, nulla di religioso, non si udirà cosa degna di cielo e di celesti.
Soli angeli perniciosi restaranno, li quali meschiati con gli uomini forzaranno gli miseri all’audacia di ogni male, come fusse giustizia donando materia a guerre, rapine, frodi, e tutte altre cose contrarie alla anima e giustizia naturale: e questa sarà la vecchiaia et il disordine e la irreligione del mondo.

Giordano Bruno (1548- 1600), in Spaccio de la bestia trionfante, 1584


Art: Beksinski
"La fenomenologia del sogno e quella della schizofrenia sono quasi identiche, naturalmente con una certa differenza; perché l' una si verifica solitamente durante il sonno, l' altra invece sconvolge lo stato vigile o cosciente. Anche il sonno è un "abaissement di niveau mental", che porta a una più o meno completa dimenticanza dell' Io. Nella schizofrenia sembra che la funzione venga messa in moto per provocare uno stato simile al sonno, in cui la coscienza è ridotta al livello dei sogni, o in cui i sogni acquistano un grado di intensità che eguaglia quello della coscienza"

C. G. Jung, psicogenesi della schizofrenia (1939)
È la verità! Sono nervoso, sono stato e sono molto, molto, terribilmente nervoso; ma perché volete dire che sono un pazzo? Il male ha affinato i miei sensi, non distrutti, non annientati. Più di chiunque altro avevo avuto acuto il senso dell'udito. Ho ascoltato tutte le voci del cielo e della terra. Molte ne ho intese dall'inferno. Per questo sono pazzo? Uditemi! e osservate con che precisione, con che calma io posso narrarvi tutta la storia.

E. A. Poe
"Era inutile invocare Crom, perché era un dio tenebroso e selvaggio, e odiava i deboli. Ma dava agli uomini, quando nascevano, il coraggio, la volontà e la forza di uccidere i nemici: questo, nella mente del cimmero, era quanto ci si poteva aspettare da una divinità."

-Robert E. Howard, "La Torre dell'Elefante" (The Tower of the Elephant, 1933)
"Le dimensioni di ciò che si cela dietro il nostro universo sono spaventose, e chi ha avuto anche solo una vaga intuizione delle distanze cosmiche, della fragilità dell’uomo e della sua minuscola dimora chiamata Terra, non può che provare un terrore inesprimibile. Gli antichi esseri venuti dalle stelle, vaganti nello spazio, attraversano dimensioni che l’uomo non può concepire, mentre noi, ciechi e impotenti, rimaniamo nelle nostre illusioni di controllo."

H.P Lovecraft
«Sono Osimandia, il re dei re. Se qualcuno vuole sapere quanto grande io sia e dove giaccio, superi qualcuna delle mie imprese».
(Percy Bysshe Shelley)


Photo: La statua di Ramesse II, chiamato Ozymandias, che si pensa ispirò la composizione.
"Gli uomini vogliono volare, ma hanno paura del vuoto. Non possono vivere senza certezze. Per questo cambiano il volo in gabbie. Le gabbie sono il luogo dove vivono le certezze".

Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo
«La vita è sofferenza, ma c'è una via per superarla»

Art: Mara, le sue figlie lussuriose e l'esercito demoniaco, che tentano di tentare Buddha, su un'icona del X secolo dalle grotte di Mogao
L'oceano ruggì con la voce di mille mondi, e il vortice del vuoto risucchiò tutto ciò che osava avventurarsi troppo vicino alle sponde del tempo.

Art: Steve R Dodd ‘Vortex’ (acrylics on canvas board, 2024)
"lo spirito dell’uomo giace prigioniero nella materia (l’albero simboleggia la ὕλη in senso platonico) e questo stato di offuscamento spirituale lo rende infelice, impedendogli di riconoscere sia l’illusorietà del mondo sia la particella d’immortalità che è in lui. Da cui si evince, prosegue il testo, che il sommo creatore (Brahman) è un ‘illusionista’ e ‘illusione’ il mondo da lui posto"

Studio specialistico a cura della prof.ssa Rosa Ronzitti, associata di Glottologia e Linguistica presso il Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo dell’Università di Genova.

https://www.paginefilosofali.it/il-concetto-di-moha-inganno-illusione-nella-bhagavadgita-rosa-ronzitti/
E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, e i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi.

Sant'Agostino
"Io posso solo esprimere il pensiero che la coscienza umana non può, alla lunga, essere nient'altro che un episodio transitorio. [...] Non posso negare il pensiero che qualche cosa di nostro rimanga anche dopo la dissoluzione del corpo. Come questo possa essere, non lo so".

C.G. Jung, Ricordi, sogni, riflessioni
"Sembrava che io mi trovassi molto in alto nello spazio cosmico. Molto al di sotto di me vedevo il globo terrestre, immerso in una luce blu, meravigliosamente azzurra. Quanto più mi allontanavo dal mondo, tanto più sentivo che il tutto era incomparabilmente bello, e mi dicevo: ‘Sì, così è giusto!’. La vita là mi appariva come un gioco infantile, una piccola agitazione vana. [...] Ma, insieme, mi sentivo anche fuori di me, come se fossi destinato a portare a compimento ciò che ancora non era finito. Mi resi conto di quanto mi fosse estranea la Terra. La sentii come una prigione"

C.G. Jung, Ricordi, sogni, riflessioni
"Proprio come una candela brucia producendo fumo, vapore e onde d'energia termica, non lasciando nulla che ne perpetui le peculiarità individuali, allo stesso modo un cervello umano si consuma, infine, dopo aver emesso inintercettabili onde eteree che si disperdono nello spazio infinito"

H.P. Lovecraft
...E al mormorato incanto,
fugace larva, il mondo verrà eroso:
E un' altra Terra, e un mar meraviglioso,
La scena d'un reame favoloso
Ricoprirà l'abisso come un manto.
Nereggeranno gli astri ottenebrati
Nel croco alla deriva del mattino;
Sbozzate qual basaltici dirupi,
Effigi di demoni in pietra nera
Torreggeranno in più raggiante spera,
la fronte immoti al sol levando altera
Per quanto i miei apogei s'adiman cupi
E sirena, e folletto, e orrendo drago
Saran miei servi... fino a che compiuto,
Aihime!, non sarà il tempo, e divenuto
io stesso non sarò che intraveduto
Barbaglio nello specchio d'altro mago

C.A. Smith, Carme del necromante (1932)
"Per me Poe rappresenta l'apice dell'arte fantastica- c'era una potente visione cosmica che nessun imitatore ha mai saputo eguagliare. Non c'è da meravigliarsi che le sue opere fossero totalmente prive dell'elemento sensuale, in quanto il suo principale stimolo alla creazione artistica proveniva da una dimensione del tutto estranea a quella umana. Il suo era l'autentico stupore che prova l'atomo al cospetto dell'infinito- la meraviglia essenzialmente intellettuale di colui che getta lo sguardo sugli insondabili vorticanti e assurdi abissi, di cui gli individui dominati dai sensi sono del tutto ignari. Devo ancora trovare in Baudelaire, pur grande com' era nel campo dell'immaginazione paurosa, tracce della drammatica consapevolezza dei misteri che si annidano al di là delle stelle. Invece la trovo certamente in Dunsany, sebbene in forma assai più debole ed edulcorata da una certa dose di autoconsapevolezza di cui Poe era fortunatamente privo. Poe è il padre della maggior parte delle qualità positive della letteratura decadente, ma sopravanza i decadenti moderni poiché questi ultimi non hanno saputo comprendere il sublime punto di vista ultra-umano sul quale le sue insuperabili creazioni si fondano "

H.P. Lovecraft, lettera a F.B. Long, 1922
"Divenire un artista non vuol dire altro che consacrarsi alle divinità sotterranee. Nell'ebbrezza dell'annientamento, immersi nella morte s'accende la scintilla dell'eterno"

F. Schlegel, "Idee", Athenaeum, 1800
"L'ultima questione è sapere se dal fondo delle tenebre un essere può brillare."

(Karl Jaspers, Filosofia, 1932)
“Allora proviamo a scalare la montagna, non appoggiandoci a ciò che è sotto di noi, ma tirandoci su a ciò che è sopra di noi, per quanto mi riguarda, verso le stelle.”

M.C. Escher (Olandese, 1898-1972)


Art: Dream. Mantis Religiosa,1935.
2024/09/29 21:21:53
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