Fino a pochi anni fa, il suo nome era sconosciuto ai più. Solo chi aveva seguito con attenzione i Drop di Q, chi si era immerso nello studio della Guerra Digitale, ne conosceva già da molto tempo la portata reale. Poi, all’improvviso, i media portano Epstein in superficie, e tutti credono di sapere…ma non sanno….non hanno approfondito, non hanno visto le connessioni, non conoscono le radici oscure del sistema che lui rappresentava….
Eppure ora commentano, si indignano, si lasciano travolgere da ciò che viene loro servito come “verità finale”….ma che di “finale” non ha niente, rappresentando bensì l’inizio di una nuova fase…

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Così è accaduto anche con le recenti dichiarazioni, rilanciate dall’ANSA e da Axios, secondo cui non ci sarebbero prove di ricatti, né “liste clienti”, né omicidio. Una conclusione apparente, fatta passare per definitiva, che ha fatto gridare alla delusione proprio coloro che fino a ieri non avevano mai nemmeno sfiorato l’argomento…
Eppure, dicevamo, è in realtà solo un’altra mossa in una partita ancora aperta….

In questa premessa, più che informare, è necessario comprendere un fatto essenziale e mai abbastanza ripetuto, ossia che i media sono il campo di battaglia…
E quando sono infiltrati anche certi ambienti della controinformazione, la confusione diventa un’arma letale..
Serve chiarezza, discernimento..verità…
Ed è proprio da qui che partiamo per un chiarimento. ….

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Vediamo dunque..

Sta circolando in queste ore, soprattutto nei circuiti mainstream e amplificata, appunto come dicevamo, da ANSA e Axios, una dichiarazione che afferma: “Non ci sono prove che Jeffrey Epstein abbia ricattato ricchi e potenti, tenuto una ‘lista clienti’ o sia stato assassinato. Sono le conclusioni dell’indagine del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI.”
Una dichiarazione forte, ma da contestualizzare con attenzione, perché la verità, come sempre in tempi di Guerra di Informazione, è più complessa e non archiviabile con una frase….

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Ad oggi, 8 luglio 2025, in realtà, non risulta alcuna dichiarazione ufficiale da parte di Pamela Bondi o di Kash Patel che confermi in modo definitivo la volontà di chiudere la vicenda Epstein o di non rilasciare mai i nomi contenuti nei file. Al contrario, le posizioni ufficiali restano coerenti con quanto già affermato nei mesi scorsi: l’indagine continua, il materiale esiste, e i rilasci avvengono in forma graduale, previa redazione, per tutelare la privacy delle vittime e, ovviamente, per salvaguardare l’integrità operativa della stessa indagine, ancora in corso…

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Pam Bondi ha dichiarato più volte che l’FBI ha in custodia decine di migliaia di documenti e video riferiti al caso Epstein. Ha richiesto che l’intero corpus dei file venga consegnato entro scadenze definite. I materiali sono ancora in fase di revisione e rilascio progressivo. Alcune porzioni sono state pubblicate (vedi “phase one”) in forma parziale, con sezioni oscurate per protezione delle vittime o, appunto integrità investigativa…
Ma, e lo ribadiamo, non è stata annunciata alcuna interruzione definitiva del rilascio….

Kash Patel, invece, oggi a capo dell’FBI, ha affermato che l’Agenzia è impegnata a verificare tutto il materiale disponibile. Ha detto che, al momento, non risultano video compromettenti che mostrino personalità potenti coinvolte. Ma ha anche aggiunto che ogni contenuto sarà gestito in modo da non rivittimizzare chi ha già subito violenza. La sua linea è chiara. Ciò che potrà essere reso pubblico, lo sarà, ma nel rispetto delle persone danneggiate….

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Né Bondi né Patel hanno dichiarato che i nomi “non verranno mai rilasciati”. Questa è una forzatura narrativa, fatta circolare anche in ambienti alternativi per alimentare la sfiducia. La realtà è che siamo nel mezzo di un processo lungo e sensibile, in cui le forze istituzionali devono muoversi tra due estremi: la trasparenza pubblica e la tutela legale delle vittime da un lato, quanto la protezione dell’indagine stessa che, evidentemente, è molto più estesa di quanto si vorrebbe banalmente alle volte sostenere dall’altro….
Non c’è quindi insabbiamento, ma bensì cautela….

Per quanto riguarda i video, esistono due posizioni ufficiali apparentemente in contrapposizione. Bondi parla dell’esistenza di “decine di migliaia di video”, potenzialmente legati ad attività illegali, pornografia minorile e ricatti. Patel, invece, ha dichiarato che l’FBI non ha trovato (o almeno non ha ancora visionato) video che riprendano direttamente personaggi noti mentre commettono atti criminali. Tuttavia, entrambi hanno chiarito che il rilascio sarà valutato caso per caso, nel rispetto della legge….

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Qui il punto strategico sta nel fatto che se davvero esistono video devastanti e, purtroppo, chi ha seguito la vicenda sin dal 2018 sa che è così, la loro divulgazione sarebbe un terremoto geopolitico e mediatico senza precedenti…
È quindi possibile che siano stati messi sotto sigillo temporaneo per motivi di sicurezza nazionale o per condurre operazioni sotto copertura. In tal caso, la dichiarazione di Patel secondo cui “non ci sono video compromettenti” potrebbe servire da schermatura strategica, non da verità ultima…..

Anche la versione ufficiale sul suicidio di Epstein merita una riflessione. L’autopsia del Chief Medical Examiner di New York ha stabilito che si è trattato di suicidio per impiccagione. Tuttavia, il Dr. Michael Baden, incaricato dalla famiglia Epstein, ha dichiarato che le fratture riscontrate sul collo sono più compatibili con strangolamento. Le telecamere esterne alla cella erano spente, le guardie si sono “addormentate”, e il compagno di cella era stato rimosso ore prima. Tutti elementi che sollevano forti dubbi, anche se formalmente nessuna indagine ufficiale ha riconosciuto la possibilità di omicidio….

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Infine, va detto chiaramente che non esiste una “lista clienti” nel senso giuridico del termine, ma esistono registri di volo, agende, calendari, e contatti sequestrati che documentano un network di frequentazioni altolocate. Solo perché questi elenchi non sono stati ancora pubblicati in forma integrale, non significa che non esistano o che siano privi di valore probatorio. I flight log parlano da soli. e le connessioni emergono in modo chiaro a ogni rilascio parziale….

La dichiarazione ANSA, quindi, è formalmente corretta ma sostanzialmente fuorviante, e ciò rappresenta il tipico modus operandi che i Media Mainstream adottano all’interno della Guerra di Informazione per confondere le acque e gettare discredito su verità incipienti che sono invece istruiti a nascondere…

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Le indagini, in realtà, non sono affatto chiuse e i file non sono stati bloccati in modo definitivo come si vuol far credere…
I nomi usciranno , quando sarà il momento e quando la struttura di Intelligence Militare che guida il processo di disvelamento di tale orrore riterrà che l’opinione pubblica sia pronta ad assorbire il colpo….

A poco servono, evidentemente, le proteste
di coloro i quali vorrebbero vedere tutto ciò messo nero su bianco nei titoli del giorno…la questione è molto più vasta, in quanto estremamente delicata per le conseguenze che potrebbe avere sull’equilibrio mentale di chi ne venisse a conoscenza…

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In ogni caso, a scanso di equivoci, ribadiamolo: la macchina delle indagini è in movimento, anche se sotto silenzio e, come già detto, ad oggi non risulta alcuna dichiarazione ufficiale da parte di Pam Bondi o di Kash Patel che confermi in modo definitivo la volontà di chiudere la vicenda Epstein o di non rilasciare mai i nomi contenuti nei file….questo è ciò che si vorrebbe sostenere manipolando le parole…
E questo è ciò che i Media hanno sempre dimostrato di saper fare molto bene….

Inoltre le rispettive posizioni precedenti di Pam Bondi e Kash Patel, che segnalavano l’esistenza di materiali ancora da revisionare e l’intenzione di procedere a ulteriori rilasci, non risultano formalmente ritrattate, ma restano sospese sotto l’autorità dell’apparato federale….sopra il quale vige, dal 2017, quello dell’Intelligence militare (Milintel)…

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Per riassumere fino a oggi sono state rilasciate solo fasi parziali della documentazione, estremaente redatte per proteggere la privacy delle vittime e non compromettere eventuali inchieste in corso..
Inoltre non è stata stabilita una data precisa per la pubblicazione di altri nomi o file perché il processo proseguirà mano a mano che si completano le necessarie redazioni..
Ed infine non è vero che la lista (che in realtà formalmente non esiste, ma come dicevamo è un insieme di registri di volo, agende, calendari, e contatti sequestrati) sia stata definitivamente rifiutata per ragioni di “privacy”. Piuttosto, è in corso una revisione con rilascio controllato dei materiali….

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In ogni caso se ne parla…sempre di più….

Fase 2……

Chi ha seguito sin dall’inizio ha chiaro come ci si trovi di fronte, ora, a questa nuova fase…
Chi invece non lo ha mai approfondito (perché magari non ha potuto o ha preferito evitare l’immane lavoro che ciò richiedeva) grida ora allo scandalo, e ciò, dal loro punto di vista, può essere anche comprensibile….

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E invece considerate che quella che in apparenza sembra una delusione, questa presunta chiusura del caso Epstein, è in realtà una delle più sottili e brillanti manovre di controintelligence degli ultimi anni….
Spingendo i media mainstream a proclamare la fine dell’inchiesta (cosa che come abbiamo ampiamente sin qui descritto non è vera) l’opinione pubblica viene provocata, infiammata, attivata…
Non tanto i sostenitori dell’Alleanza, ma proprio coloro che si oppongono a Trump, e e che si trovano ora a esigere trasparenza su un dossier che, alla fine, li riguarda da vicino….

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La mossa è quindi strategica perché, attraverso questo recente posizionamento, l’Amministrazione Trump, apparentemente defilata, non viene accusata di strumentalizzare il caso, ma ottiene il risultato opposto ossia fa in modo (per ora indirettamente e non ancora esplicitamente) che il nemico stesso chieda che i file vengano desecretati….
Un ribaltamento perfetto. Un moto che parte da dentro il sistema corrotto e lo obbliga, sotto pressione pubblica, a scoperchiarsi…..

In questa apparente ritirata c’è un avanzamento silenzioso che spinge il nemico stesso, ora, a invocare la tempesta….

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Inoltre il coinvolgimento è globale, e l’Intelligence militare sta usando le informazioni orbitanti intorno alla questione, evidentemente, anche per muovere e gestire situazioni internazionali che hanno al loro vertice personaggi invischiati in modo altamente compromettente nelle trame ordite dal DS attraverso Epstein, e che necessitano ancora di essere forzate attraverso la detenzione di determinati fatti usati per fare pressione su frange del DS stesso refrattarie alla resa….

Tutto ció, infine, sancisce il fatto che la verità, come sempre, ha bisogno di tempo, di forza e di coraggio per venire alla luce…..

Non è affatto morta…. né sepolta….

Perché, come sappiamo, essa….è figlia del tempo!

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NOTA A MARGINE:
Circolano teorie secondo cui Trump avrebbe nominato Bondi e Patel non per fiducia, ma per esporli e smascherarli. È una possibilità teorica, ma oggi non supportata da fatti concreti…

Pam Bondi ha chiesto pubblicamente il rilascio dei file Epstein, parlando di decine di migliaia di video. Kash Patel, figura chiave nella desecretazione del Russiagate, è stato più defilato ma non ha mai mostrato segni di collusione con il sistema che si combatte….

Le loro dichiarazioni più caute potrebbero riflettere una strategia operativa e non un tradimento.
Il silenzio, in tempi di guerra informativa, può essere uno strumento….

L’Alleanza testa ogni uomo, ma ad oggi non ci sono segnali di cedimento né da parte di Patel né da parte di Bondi…
Alimentare il dubbio senza prove rischia di rafforzare la narrativa del nemico…

La verità si vedrà. E chi tradisce, in questa fase, verrà esposto…
Ma fino ad allora, serve discernimento….e fiducia intelligente….

-FINE

OGNUNO È IL CENTRO⚠️