Ieri 15 gennaio a Parigi si è svolta un’altra udienza per il processo di estradizione di Gino, compagno antifascista che l’Ungheria di Orban vorrebbe rinchiuso nelle proprie carceri in condizioni disumane. L’udienza è stata rinviata in quanto il tribunale francese ha accolto la richiesta degli avvocati della difesa di approfondire le condizioni delle carceri ungheresi, in special modo per avere garanzia che la consistenza probatoria e non le sue opinioni politiche siano oggetto di giudizio.
L'Ungheria dovrà fornire queste informazioni supplementari entro quindici giorni diversamente Gino non verrà estradato.
Nonostante la notizia confortante è importante mantenere alta l’attenzione in quanto sia Gino, in Francia, sia Maya, purtroppo in Ungheria in condizioni di tortura bianca sono attualmente ancora detenut*.
Mantenere la mobilitazione attiva è il minimo fino a che tutti e tutte non saranno liberi e libere.
#freeallantifas
~25 aprile Roma Est
https://www.instagram.com/p/DE4dXaDt5bU/?igsh=MXNocXJ1aHFkZ3RlOQ==
L'Ungheria dovrà fornire queste informazioni supplementari entro quindici giorni diversamente Gino non verrà estradato.
Nonostante la notizia confortante è importante mantenere alta l’attenzione in quanto sia Gino, in Francia, sia Maya, purtroppo in Ungheria in condizioni di tortura bianca sono attualmente ancora detenut*.
Mantenere la mobilitazione attiva è il minimo fino a che tutti e tutte non saranno liberi e libere.
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Dans la rue
Oggi come ieri: DEFEND ROJAVA!
Dieci anni fa le milizie dell'ISIS, con l'appoggio del governo turco, tentarono di conquistare la città di Kobane. Per 142 giorni e notti, la popolazione del Rojava, le Forze di Difesa delle donne YJP e le Forze di Difesa del Popolo YPG, resistettero all'assedio con determinazione. In quei mesi, anche migliaia di persone provenienti da tutto il mondo confluirono a Kobane per unirsi alle Brigate Internazionali di Liberazione e combatttere per la difesa della rivoluzione Curda. Il 26 gennaio 2015 Kobane venne dichiarata definitavamente libera, dando inizio alla ritirata e alla sconfitta dell'ISIS.
Dieci anni fa la popolazione curda mostrò al mondo il coraggio di una resistenza popolare che decise di non piegarsi. Ad essere sotto attacco non era infatti la sola città di Kobane ma l'intero modello del confederalismo curdo. L'autogoverno del Rojava rappresentava, e rappresenta, un modello di vita alternativa ai paradigmi predatori e sfruttatori imposti dal capitalismo, dal fondamentalismo jihadista, dal patriarcato e dall'individualismo.
Oggi, dopo dieci anni, Kobane e i territori Curdi sono di nuovo sotto attacco, nell'ennesimo tentativo della Turchia di invadere il Rojava, servendosi di nuove sigle di milizie jihadiste. La lotta per l'autonomia e la difesa del confederalismo è il simbolo di uno spirito internazionalista che lotta contro un nemico comune, per questo è necessario difenderla a qualsiasi latitudine e geografia, fornendo la nostra solidarietà attiva a un esperienza che lotta per l'autogoverno, la liberazione delle donne e la costruzione di una comunità libera e non gerarchica.
https://www.instagram.com/reel/DFKmdOVtYw2/?igsh=MmI1azV4NWVwcDR1
Dieci anni fa la popolazione curda mostrò al mondo il coraggio di una resistenza popolare che decise di non piegarsi. Ad essere sotto attacco non era infatti la sola città di Kobane ma l'intero modello del confederalismo curdo. L'autogoverno del Rojava rappresentava, e rappresenta, un modello di vita alternativa ai paradigmi predatori e sfruttatori imposti dal capitalismo, dal fondamentalismo jihadista, dal patriarcato e dall'individualismo.
Oggi, dopo dieci anni, Kobane e i territori Curdi sono di nuovo sotto attacco, nell'ennesimo tentativo della Turchia di invadere il Rojava, servendosi di nuove sigle di milizie jihadiste. La lotta per l'autonomia e la difesa del confederalismo è il simbolo di uno spirito internazionalista che lotta contro un nemico comune, per questo è necessario difenderla a qualsiasi latitudine e geografia, fornendo la nostra solidarietà attiva a un esperienza che lotta per l'autogoverno, la liberazione delle donne e la costruzione di una comunità libera e non gerarchica.
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