REARM EU: ULTIMO PASSO NELLA FOLLE CORSA VERSO LA MORTE

Luogo dell'individualismo, del vuoto esistenziale e di una pedagogia di massa orientata al nichilismo, l'UE tenta oggi di rilanciarsi attraverso un piano di riarmo che mette a nudo definitivamente la sua decadenza. Esistono altri modelli per il nostro continente? Ne parliamo con la giornalista Martina Pastorelli.

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Il Manifesto di Ventotene tanto caro ai guerrafondai UE è figlio di una visione illuminista, giacobina, antidemocratica ed elitaria, che ritiene di avere il compito di educare e condurre il popolo: ma condurlo verso dove?!

In quel documento stavano in nuce le cause della crisi attuale quindi evocarlo e attuarlo è dannoso e controproducente.

Dall’intervista per Giubbe Rosse, qui integrale 👉 https://www.youtube.com/watch?v=9OBYwZGYNxk

Dopo aver vessato un popolo e svenduto il Paese Draghi ha la faccia tosta di parlare di “catena di comando superiore che coordini eserciti eterogenei e si distacchi dalle priorità nazionali”: non i singoli Stati (che esistono) ma l’Europa (che non esiste) deve riarmarsi contro un nemico che è solo nella sua testa.

In UE la democrazia è ormai una finzione: comanda una governance co-gestita da Deep State, nomenclatura corporativa e governi nazionali che contano sempre meno.
Non paga, la casta progressista si ispira al golpe in Romania e ora propone lo “scudo democratico”.

Tratto da qui 👉 https://www.youtube.com/watch?v=9OBYwZGYNxk

“Critica della ragione pandemica”: ecco, finalmente, il libro che mancava.
Perché quello che è successo non si ripeta mai più.
Onorata di avervi contribuito.

Dal 28 marzo in libreria.

Altro che Manifesto di Ventotene: in Europa servono identità nazionali forti e pacificate e rispetto dei principi non negoziabili (vita e famiglia in primis).
I veri padri fondatori -De Gasperi, Schuman, Adenauer- fondarono la Cee sulla centralità dell’uomo, sulla pace, sul rispetto della volontà dei popoli. Che ora invece viene tradita.

Con Giubbe Rosse. Tratto da qui 👉 https://www.youtube.com/watch?v=9OBYwZGYNxk

Prodi che malmena verbalmente (e non solo) una giornalista è dimostrazione plastica del paternalismo arrogante, che sfocia facilmente nella violenza, dei sinistri progressisti.

Essi non parlano - e soprattutto non ascoltano - ma catechizzano.

Dominanza non verbale, ciocca di capelli tirata, distanza minima violata: Prodi, esponente di una sinistra che fa la morale su tutto, non solo ha perso le staffe pubblicamente ma - cosa più grave - ha mentito negando l’evidenza.
E non ha ancora chiesto scusa.

(foto da “Quarta Repubblica”)

Caso chiuso.
Ora aspettiamo che Prodi si scusi e che l’Ordine dei giornalisti batta un colpo.

(video da “Di Martedì”)

L’Europa era luogo di mediazione, ora predica la guerra continua.
L’Ucraina ha perso, con Putin bisogna trattare. Bruxelles ignora gli appelli alla pace del Papa anche su Gaza.
Oggi risuona un’ideologia guerriera che non serve alla difesa dell’Europa ma alla sua distruzione.

Su La Verità parla il filosofo Massimo Borghesi.

Il surreale video tutorial della commissaria comunitaria per la gestione delle crisi Hadja Lahbib che mostra il kit da portare con sé per la guerra incombente è la prova che il progetto europeo è vergognosamente fallito.

Ecco dove ci ha portato la UE. Con una risata idiota.

“La borsa della resilienza. Già divenuto insopportabile ai tempi del Covid, questo termine è diventato un codice di riconoscimento dell'ideologia post-umana.
No, la resilienza non è una caratteristica della persona, è un segnale di fumo per dire che dove è usato questo termine c'è sotto il fuoco che brucia la dignità e il valore di ciascuno di noi.
Non esiste alcuna "borsa della resilienza", perché la guerra folle che hanno in mente è il solito, e forse peggiore, orrore tragico che semina solo lutti e rancori e odii per guerre future.
Altro che resilienza.”

(P. Antonello Iapicca, sacerdote e missionario)