Lascerò questo mondo senza sentirlo.
La vita non ha più nulla da offrirmi, ho visto tutto, ho sperimentato tutto.
Ma soprattutto odio l'era attuale, mi fa male !
Tutto è falso, tutto è stato sostituito, non c'è rispetto per la parola data, ora tutto ciò che conta sono soldi e ricchezza !
So che lascerò questo mondo senza dispiacermi !
R.I.P. Alain Delon
La vita non ha più nulla da offrirmi, ho visto tutto, ho sperimentato tutto.
Ma soprattutto odio l'era attuale, mi fa male !
Tutto è falso, tutto è stato sostituito, non c'è rispetto per la parola data, ora tutto ciò che conta sono soldi e ricchezza !
So che lascerò questo mondo senza dispiacermi !
R.I.P. Alain Delon
Sono stato cresciuto per trattare il Bidello con lo stesso rispetto del Direttore - Tom Hardy
Tom Hardy ci ricorda una lezione fondamentale: il rispetto non dovrebbe mai essere legato al ruolo o al titolo, ma alla persona. Trattare il Bidello con la stessa dignità del Direttore dimostra una profonda comprensione del valore umano, che è uguale per tutti, indipendentemente dalla posizione sociale o lavorativa. 👌👏👏
Tom Hardy ci ricorda una lezione fondamentale: il rispetto non dovrebbe mai essere legato al ruolo o al titolo, ma alla persona. Trattare il Bidello con la stessa dignità del Direttore dimostra una profonda comprensione del valore umano, che è uguale per tutti, indipendentemente dalla posizione sociale o lavorativa. 👌👏👏
Ti dicono che succederà. Ti dicono che ci sono dolori più insopportabili. Ma non sanno quante volte hai guardato il tuo cane negli occhi. Non sanno quante volte sei stato tu e il tuo cane a guardare nell'oscurità. Non sanno quante volte è stato il tuo cane l'unico che è stato al tuo fianco. Non sanno che l'unico che non ti ha giudicato è il tuo cane. Non sanno quanta paura hai avuto la notte in cui ti hanno svegliato i suoi lamenti. Non sanno quante volte ha dormito il tuo cane vicino a te. Non sanno quanto sei cambiato da quando il cane è diventato parte della tua vita. Non sanno quante volte lo hai abbracciato quando era malato. Non sanno quante volte hai finto di non vedere quando i suoi capelli diventavano sempre più bianchi. Non sanno quante volte hai parlato al tuo cane, l'unico che ti ascolta davvero. Non sanno quanto sei stato bello per il tuo cane. Non sanno che è stato solo il tuo cane a sapere che stavi soffrendo. Non sanno quali sentimenti ti ha fatto provare il tuo cane. Non sanno cosa si prova a vedere il tuo cane anziano che si sforza a venire a salutarti. Non sanno che quando le cose andavano male, l'unico che non se ne è andato è il tuo cane. Non sanno che il tuo cane si fida di te, in ogni istante della sua vita, anche all'ultimo. Non sanno quanto il tuo cane ti ha amato, e quel poco che gli bastava per essere felice, perché a lui bastavi tu. Non sanno che piangere per un cane è una delle cose più nobili, significative, vere e pulite che puoi fare. Non sanno dell'ultima volta che lo hai spostato con difficoltà, facendo attenzione a non fargli del male. Non sanno cosa hai sentito quando gli hai accarezzato la faccia negli ultimi momenti della sua vita.
Durante le presentazioni spesso si finisce a parlare di anziani e ovviamente di nonni.
Quelle tematiche sono a me care, ho avuto la fortuna di arrivare a 39 anni con 4 nonni vivi e in salute e questo è un dono unico, non raro, non ho mai conosciuto qualcuno che se li è potuti godere tanto a lungo.
Ho passato quell'età in cui li dai per scontati, in cui non rifletti che loro hanno molto meno tempo di te e dovresti vederli più che puoi e quando l'ho realizzato loro erano ancora lì ad aspettarmi.
Quelle quattro persone così tanto diverse mi hanno dato moltissimo, a modo loro, con le loro convinzioni radicate e idee desuete ma comunque con degli ideali e una bontà d'animo difficilmente raccontabile.
Ho un sacco di ricordi di loro, ricordo la merenda con il toast e il latte mentre guardavamo insieme la videocassetta dei Goonies, ricordo le vacanze in Toscana, ricordo nonno che mi racconta le favole per farmi addormentare e mentre le racconta si addormenta lui e non si sa bene come continua a raccontare ma straparla e quindi ecco che Biancaneve finisce abbandonata dai sette nani in un parcheggio.
Ancora oggi non so se Biancaneve ce l'abbia fatta e sia tornata a casa, un po' spero di no.
Tutto questo bagaglio di ricordi me lo porterò sempre con me e spesso torna fuori perché è affascinante raccontare di loro, di quanto il mondo gli sia cambiato intorno e quanto loro abbiano dovuto adattarsi al meglio delle loro possibilità.
Queste sono persone che telefonavano per sapere l'ora esatta.
C'era un numero di telefono, credo fosse il 12, che ti diceva l'ora, c'era un numero di telefono per avere la sveglia, se lo racconti a un ragazzo di 15 anni oggi ti prende per matto.
Eppure era così e loro lo ricordano e mia nonna ci pativa che nel paese dove era cresciuta sovente si metteva con la sedia fuori dalla porta di casa, la vicina faceva lo stesso e si chiacchierava, quella era la televisione, il social, il gossip, era tutto nelle chiacchiere tra vicine e invece quando sono andati nella grande città nessuno conosceva più nessuno e Nonna ha vissuto per anni nello stesso palazzo senza scambiarsi nulla più di un freddo “buongiorno” con chi viveva vicino a lei.
Per lei era inconcepibile ma si adattava perché “i tempi cambiano”.
Diceva così.
Poi le Nonne se ne sono andate, hanno deciso che è ora e credo stiano apparecchiando per quando mangeremo di nuovo tutti insieme, sono rimasti i maschietti che a me sembrano immortali per ciò che fanno ma la razionalità mi racconta che così non è, che il loro tempo è limitato.
Come il mio, del resto, ma il loro di più.
Così li racconto e uso le parole per celebrarli, magari con toni a volte buffi ma perché è davvero affascinante vederli inseriti così bene e allo stesso tempo così male in una società folle che cambia alla velocità della luce mentre loro continuano a usare imperterriti i loro strumenti e alla fine succede pure che hanno ragione loro.
Sono belli, sono belli da raccontare e da vivere e so che non tutti i Nonni sono così e a volte qualcuno mi racconta che non erano proprio granché ma allora facciamo che vi presto i miei che dei nonni così belli ce li meritiamo tutti almeno per un po'.
Però poi restituitemeli.
Che poi mi mancano.
#manuscrivecose
Quelle tematiche sono a me care, ho avuto la fortuna di arrivare a 39 anni con 4 nonni vivi e in salute e questo è un dono unico, non raro, non ho mai conosciuto qualcuno che se li è potuti godere tanto a lungo.
Ho passato quell'età in cui li dai per scontati, in cui non rifletti che loro hanno molto meno tempo di te e dovresti vederli più che puoi e quando l'ho realizzato loro erano ancora lì ad aspettarmi.
Quelle quattro persone così tanto diverse mi hanno dato moltissimo, a modo loro, con le loro convinzioni radicate e idee desuete ma comunque con degli ideali e una bontà d'animo difficilmente raccontabile.
Ho un sacco di ricordi di loro, ricordo la merenda con il toast e il latte mentre guardavamo insieme la videocassetta dei Goonies, ricordo le vacanze in Toscana, ricordo nonno che mi racconta le favole per farmi addormentare e mentre le racconta si addormenta lui e non si sa bene come continua a raccontare ma straparla e quindi ecco che Biancaneve finisce abbandonata dai sette nani in un parcheggio.
Ancora oggi non so se Biancaneve ce l'abbia fatta e sia tornata a casa, un po' spero di no.
Tutto questo bagaglio di ricordi me lo porterò sempre con me e spesso torna fuori perché è affascinante raccontare di loro, di quanto il mondo gli sia cambiato intorno e quanto loro abbiano dovuto adattarsi al meglio delle loro possibilità.
Queste sono persone che telefonavano per sapere l'ora esatta.
C'era un numero di telefono, credo fosse il 12, che ti diceva l'ora, c'era un numero di telefono per avere la sveglia, se lo racconti a un ragazzo di 15 anni oggi ti prende per matto.
Eppure era così e loro lo ricordano e mia nonna ci pativa che nel paese dove era cresciuta sovente si metteva con la sedia fuori dalla porta di casa, la vicina faceva lo stesso e si chiacchierava, quella era la televisione, il social, il gossip, era tutto nelle chiacchiere tra vicine e invece quando sono andati nella grande città nessuno conosceva più nessuno e Nonna ha vissuto per anni nello stesso palazzo senza scambiarsi nulla più di un freddo “buongiorno” con chi viveva vicino a lei.
Per lei era inconcepibile ma si adattava perché “i tempi cambiano”.
Diceva così.
Poi le Nonne se ne sono andate, hanno deciso che è ora e credo stiano apparecchiando per quando mangeremo di nuovo tutti insieme, sono rimasti i maschietti che a me sembrano immortali per ciò che fanno ma la razionalità mi racconta che così non è, che il loro tempo è limitato.
Come il mio, del resto, ma il loro di più.
Così li racconto e uso le parole per celebrarli, magari con toni a volte buffi ma perché è davvero affascinante vederli inseriti così bene e allo stesso tempo così male in una società folle che cambia alla velocità della luce mentre loro continuano a usare imperterriti i loro strumenti e alla fine succede pure che hanno ragione loro.
Sono belli, sono belli da raccontare e da vivere e so che non tutti i Nonni sono così e a volte qualcuno mi racconta che non erano proprio granché ma allora facciamo che vi presto i miei che dei nonni così belli ce li meritiamo tutti almeno per un po'.
Però poi restituitemeli.
Che poi mi mancano.
#manuscrivecose