NEVE SU FOGLIE VERMIGLIE
- Dōgen Zenji, Casadei Libri, Roma (2024)
Poesie scelte del maestro zen Dōgen commentate da Shohaku Okomura, con le calligrafie di Norio Nagayama e la traduzione di Michel Gauvain e Lorenzo Casadei. Il candore della neve rappresenta l’unicità (l’unità) mentre i colori vivaci delle foglie la molteplicità. Ogni albero ha la sua natura unica, per forma e altezza, con i suoi fiori e frutti ed i colori delle sue foglie. Unità e molteplicità convivono. Come possiamo esprimere questa compenetrazione delle realtà assoluta con la realtà convenzionale. Questo è uno dei punti essenziali dello studio e della pratica del Dharma. Come esprimere l’unità di tutte le cose nella miriade di fenomeni che incontriamo? E questa è la ragione per prendere l’espressione a titolo della raccolta.
#ConsigliDiLettura
- Dōgen Zenji, Casadei Libri, Roma (2024)
Poesie scelte del maestro zen Dōgen commentate da Shohaku Okomura, con le calligrafie di Norio Nagayama e la traduzione di Michel Gauvain e Lorenzo Casadei. Il candore della neve rappresenta l’unicità (l’unità) mentre i colori vivaci delle foglie la molteplicità. Ogni albero ha la sua natura unica, per forma e altezza, con i suoi fiori e frutti ed i colori delle sue foglie. Unità e molteplicità convivono. Come possiamo esprimere questa compenetrazione delle realtà assoluta con la realtà convenzionale. Questo è uno dei punti essenziali dello studio e della pratica del Dharma. Come esprimere l’unità di tutte le cose nella miriade di fenomeni che incontriamo? E questa è la ragione per prendere l’espressione a titolo della raccolta.
#ConsigliDiLettura
18 Febbraio 1229
L'imperatore Federico II, detto lo "Stupor Mundi" e il sultano Muhammad al-Kamil, lo stesso che dieci anni prima aveva incontrato San Francesco d'Assisi, siglano la Pace di Giaffa, grazie alla quale i cristiani ritornano padroni di Gerusalemme senza che alcuna goccia di sangue, cristiana o musulmana, venga versata.
L'imperatore Federico II, detto lo "Stupor Mundi" e il sultano Muhammad al-Kamil, lo stesso che dieci anni prima aveva incontrato San Francesco d'Assisi, siglano la Pace di Giaffa, grazie alla quale i cristiani ritornano padroni di Gerusalemme senza che alcuna goccia di sangue, cristiana o musulmana, venga versata.
Non ho camminato nei tuoi sogni,
né mi sono mostrato in mezzo alla folla,
non sono apparso nel cortile
dove pioveva o meglio cominciava
a piovere (questo verso
lo cancello e non lo sostituirò),
era allettante credere, come uno stupido,
che ti avrei incontrato presto,
eri tu che mi apparivi in sogno
(e mi prendeva una dolce tenerezza),
mi sistemavi i capelli sulle tempie.
Quell’autunno perfino le poesie
in parte mi riuscivano bene
(però mancava sempre un verso o una rima
per essere felice).
- Boris Ryžhy
né mi sono mostrato in mezzo alla folla,
non sono apparso nel cortile
dove pioveva o meglio cominciava
a piovere (questo verso
lo cancello e non lo sostituirò),
era allettante credere, come uno stupido,
che ti avrei incontrato presto,
eri tu che mi apparivi in sogno
(e mi prendeva una dolce tenerezza),
mi sistemavi i capelli sulle tempie.
Quell’autunno perfino le poesie
in parte mi riuscivano bene
(però mancava sempre un verso o una rima
per essere felice).
- Boris Ryžhy
Perché si agitarono le genti e i popoli meditarono cose vuote? Si presentarono i re della terra e i principi si riunirono insieme contro il Signore e contro il suo Cristo: Spezziamo le loro catene e gettiamo via da noi il loro giogo! Colui che abita nei cieli li deriderà, il Signore si farà beffe di loro.
- Atti
- Atti
ROSA E MORTALE
- Francisco Umbral, Medhelan Edizioni, Milano (2025)
Pubblicato nel 1975 e considerato tra i capolavori di Umbral, Rosa e Mortale è una tenera elegia dell’infanzia, un diario intimo dell’autore alle prese con l’esperienza della paternità e della tragica morte del figlio a soli sei anni. L’opera, fin dal titolo, ispirato al verso di Pedro Salinas «questa corporeità mortale e rosa dove l’amore inventa il suo infinito», racconta l’incanto dell’uomo dinanzi all’infanzia. Quell’infanzia «di cui non sappiamo mai nulla» si palesa per intero allo scrittore attraverso l’esperienza del figlio. Avviata ben prima della scoperta della malattia del bambino (nella sua prima stesura si sarebbe dovuto intitolare “Sto sentendo crescere mio figlio”), l’opera di Umbral si configura come un incessante flusso linguistico che spesso trasforma la prosa in poesia e la razionalità in irrazionale contemplazione del mistero della vita e della morte.
#ConsigliDiLettura
- Francisco Umbral, Medhelan Edizioni, Milano (2025)
Pubblicato nel 1975 e considerato tra i capolavori di Umbral, Rosa e Mortale è una tenera elegia dell’infanzia, un diario intimo dell’autore alle prese con l’esperienza della paternità e della tragica morte del figlio a soli sei anni. L’opera, fin dal titolo, ispirato al verso di Pedro Salinas «questa corporeità mortale e rosa dove l’amore inventa il suo infinito», racconta l’incanto dell’uomo dinanzi all’infanzia. Quell’infanzia «di cui non sappiamo mai nulla» si palesa per intero allo scrittore attraverso l’esperienza del figlio. Avviata ben prima della scoperta della malattia del bambino (nella sua prima stesura si sarebbe dovuto intitolare “Sto sentendo crescere mio figlio”), l’opera di Umbral si configura come un incessante flusso linguistico che spesso trasforma la prosa in poesia e la razionalità in irrazionale contemplazione del mistero della vita e della morte.
#ConsigliDiLettura
I Nibelunghi, "Come Crimilde fece incendiare la sala"
Marco Malaguti - Clara Tassinari
📚🕯 LETTURE NOTTURNE
"Il Canto dei Nibelunghi", antico poema epico germanico.
Trentaseiesima Avventura, "Come Crimilde fece incendiare la sala"
(voce narrante di Marco Malaguti, voce introduttiva e proemio di Clara Tassinari)
Ogni mercoledì alle ore 22.00
Podcast Youtube
Seguimi su Instagram
#INibelunghi@lelephantnoir
"Il Canto dei Nibelunghi", antico poema epico germanico.
Trentaseiesima Avventura, "Come Crimilde fece incendiare la sala"
(voce narrante di Marco Malaguti, voce introduttiva e proemio di Clara Tassinari)
Ogni mercoledì alle ore 22.00
Podcast Youtube
Seguimi su Instagram
#INibelunghi@lelephantnoir
CARAVAGGIO 2025
🗓️ dal 7 Marzo al 6 Luglio 2025
🕘 dalla domenica al giovedì 9:00-20:00 - Il venerdì e sabato 9:00-22:00
📍Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane 13, Roma
Un numero eccezionale di dipinti autografi, prestiti straordinari dalle più prestigiose istituzioni museali del mondo, due capolavori riscoperti per la prima volta esposti in confronto ad altre opere del Merisi e nuove scoperte. Un viaggio attraverso la forza innovatrice di Caravaggio, in un luogo simbolo della connessione tra l'artista e i suoi mecenati: Palazzo Barberini.
Biglietti in prevendita:
www.barberinicorsini.org/caravaggio-2025
#Eventi
🗓️ dal 7 Marzo al 6 Luglio 2025
🕘 dalla domenica al giovedì 9:00-20:00 - Il venerdì e sabato 9:00-22:00
📍Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane 13, Roma
Un numero eccezionale di dipinti autografi, prestiti straordinari dalle più prestigiose istituzioni museali del mondo, due capolavori riscoperti per la prima volta esposti in confronto ad altre opere del Merisi e nuove scoperte. Un viaggio attraverso la forza innovatrice di Caravaggio, in un luogo simbolo della connessione tra l'artista e i suoi mecenati: Palazzo Barberini.
Biglietti in prevendita:
www.barberinicorsini.org/caravaggio-2025
#Eventi
Forwarded from Dark & Fascinating Art (Vin's Favourite Artwork Archive)
El Jaleo by John Singer Sargent, 1882
Media is too big
VIEW IN TELEGRAM
Ascolto e scorgo Dio in ogni oggetto, e tuttavia Dio non lo capisco affatto, | come non capisco chi mai possa esiste più straordinario di me. || Perché dovrei desiderare di vedere Dio meglio di quanto non lo veda oggi? | Vedo qualcosa d'Iddio in ogni ora delle ventiquattro, in ogni momento di esse, | nei volti di uomini e donne vedo Dio, e nel mio volto riflesso allo specchio, | trovo lettere inviate da Dio per le strade, ognuna firmata col nome d'Iddio, | e le lascio dove si trovano, perché so che, ovunque mi rechi, | altre puntuali verranno, per sempre e per sempre.
- Walt Whitman
- Walt Whitman
Patria gentil, nido dal cielo eletto | Ad albergar colei, che in terra adoro; | Poiché pur li riveggio omai, s'io moro | Avrò nel morir mio pace, e diletto.
- Angelo di Costanzo, Rime amorose, Sonetto XVI
Ricca nave dal porto appena uscita | Carca non pur di perle e d'oro e d'ostro, | Ma di tutto il tesor del secol nostro, | A solcar l'aspro mar di questa vita.
- Angelo di Costanzo, Rime amorose, Sonetto XLVI
- Angelo di Costanzo, Rime amorose, Sonetto XVI
Ricca nave dal porto appena uscita | Carca non pur di perle e d'oro e d'ostro, | Ma di tutto il tesor del secol nostro, | A solcar l'aspro mar di questa vita.
- Angelo di Costanzo, Rime amorose, Sonetto XLVI