Cerca di non soffrire. Non abbandonarti al piacere di soffrire. Vi è una certa voluttà nella persecuzione e sentirsi vittima di un'ingiustizia è probabilmente uno dei piaceri interiori che più ci inorgoglisce. Prestaci attenzione e non lasciarti cullare da siffatto orgoglio. Cerca di accettare con un po' di umorismo tutto quello che ti accade. Pensa a come saremmo ridicoli se ci allarmassimo ogni volta che la pioggia ci bagna. Credimi, ciò che ti sta cadendo addosso, per triste che sia, è solo un po' di pioggia.
- Mihail Sebastian
- Mihail Sebastian
IL LIBRO PROIBITO
- Guido Mina di Sospiro e Joscelyn Godwin, Bietti, Milano (2025)
Politica e magia, intrighi internazionali, servizi segreti ed enigmi di ogni tipo sono gli ingredienti di questo romanzo. Al centro della trama, la versione ignota di un trattato alchemico del Cinquecento, intorno a cui si sviluppano omicidi e indagini di polizia, interrogatori e piantonamenti, mentre l'Europa è attraversata da un impressionante scontro di civiltà, che chiama in causa la delicata coesistenza di Cristianesimo e Islam. Infine, un ispettore, che nel corso delle indagini si imbatte in misteri che sarebbe meglio non svelare…
#ConsigliDiLettura
- Guido Mina di Sospiro e Joscelyn Godwin, Bietti, Milano (2025)
Politica e magia, intrighi internazionali, servizi segreti ed enigmi di ogni tipo sono gli ingredienti di questo romanzo. Al centro della trama, la versione ignota di un trattato alchemico del Cinquecento, intorno a cui si sviluppano omicidi e indagini di polizia, interrogatori e piantonamenti, mentre l'Europa è attraversata da un impressionante scontro di civiltà, che chiama in causa la delicata coesistenza di Cristianesimo e Islam. Infine, un ispettore, che nel corso delle indagini si imbatte in misteri che sarebbe meglio non svelare…
#ConsigliDiLettura
14 Febbraio 1804
🇷🇸 Inizia ad Orašac, dopo quasi quattro secoli di dominazione turca, la Prima Insurrezione Serba contro l'Impero Ottomano. Esasperati dalle continue vessazioni dei Giannizzeri, che avvenivano spesso in spregio allo stesso sultano di Istanbul, la popolazione serba insorge guidata da Karađorđe Petrović. Gli Ottomani vengono scacciati o uccisi in gran parte della Serbia, che si proclama indipendente. La rivolta slava nei Balcani occidentali verrà sedata dai turchi solo nove anni più tardi, ma troppo tardi per impedire la rinascita del secessionismo serbo. Bisognerà attendere, però, altri quasi settant'anni e diverse altre insurrezioni, per vedere finalmente il Regno di Serbia indipendente, con un discendente di Karađorđe Petrović sul trono di Belgrado col titolo di Re di Serbia.
🇷🇸 Inizia ad Orašac, dopo quasi quattro secoli di dominazione turca, la Prima Insurrezione Serba contro l'Impero Ottomano. Esasperati dalle continue vessazioni dei Giannizzeri, che avvenivano spesso in spregio allo stesso sultano di Istanbul, la popolazione serba insorge guidata da Karađorđe Petrović. Gli Ottomani vengono scacciati o uccisi in gran parte della Serbia, che si proclama indipendente. La rivolta slava nei Balcani occidentali verrà sedata dai turchi solo nove anni più tardi, ma troppo tardi per impedire la rinascita del secessionismo serbo. Bisognerà attendere, però, altri quasi settant'anni e diverse altre insurrezioni, per vedere finalmente il Regno di Serbia indipendente, con un discendente di Karađorđe Petrović sul trono di Belgrado col titolo di Re di Serbia.
Silenzio! Io pianto la spina nel tuo cuore
poiché la rosa, la rosa
sta con le ombre nello specchio, e sanguina!
Essa già sanguinava, allorché mischiammo il sì e il no
e lo bevemmo a sorsi,
perché un bicchiere, sbalzato dal tavolo, tintinnò:
s’annunciò con scampanio una notte, tenebrante più a lungo che noi.
Bevemmo con avide bocche:
sapeva di fiele,
eppur spumava come il vino –
Io tenni dietro al raggio dei tuoi occhi,
e la lingua ci balbettò dolcezza…
(È così che balbetta, ancora sempre.)
Silenzio! La spina ti penetra più a fondo nel cuore:
essa fa lega con la rosa.
- Paul Celan
poiché la rosa, la rosa
sta con le ombre nello specchio, e sanguina!
Essa già sanguinava, allorché mischiammo il sì e il no
e lo bevemmo a sorsi,
perché un bicchiere, sbalzato dal tavolo, tintinnò:
s’annunciò con scampanio una notte, tenebrante più a lungo che noi.
Bevemmo con avide bocche:
sapeva di fiele,
eppur spumava come il vino –
Io tenni dietro al raggio dei tuoi occhi,
e la lingua ci balbettò dolcezza…
(È così che balbetta, ancora sempre.)
Silenzio! La spina ti penetra più a fondo nel cuore:
essa fa lega con la rosa.
- Paul Celan
Rose calpestava nel suo delirio
e il corpo bianco che amava.
Ad ogni lividura più mi prostravo,
oh singhiozzo, invano, oh creatura!
Rose calpestava, s’abbatteva il pugno,
e folle lo sputo su la fronte che adorava.
Feroce il suo male più di tutto il mio martirio.
Ma, or che son fuggita, ch’io muoia del suo male.
- Sibilla Aleramo
e il corpo bianco che amava.
Ad ogni lividura più mi prostravo,
oh singhiozzo, invano, oh creatura!
Rose calpestava, s’abbatteva il pugno,
e folle lo sputo su la fronte che adorava.
Feroce il suo male più di tutto il mio martirio.
Ma, or che son fuggita, ch’io muoia del suo male.
- Sibilla Aleramo
Sedetti lassù assai a lungo dinanzi alla finestra aperta ; una grande serenita' era in me, e sentivo nel mio cuore il tessuto della vita svolgersi dal fuso in aurei fili.
Le selvagge rosse balze e i bianchi ghiacciai brillavano al sole e le ripide sponde si rispecchiavano nelle tremule verdi acque della Marina.
- Ernst Jünger, Sulle scogliere di marmo
[In foto: finestra del rifugio Chemnitzerhütte, Lappach (Südtirol) Luglio 2024 ©️ Marco Malaguti]
Le selvagge rosse balze e i bianchi ghiacciai brillavano al sole e le ripide sponde si rispecchiavano nelle tremule verdi acque della Marina.
- Ernst Jünger, Sulle scogliere di marmo
[In foto: finestra del rifugio Chemnitzerhütte, Lappach (Südtirol) Luglio 2024 ©️ Marco Malaguti]
80° Anniversario
15 Febbraio 1944, l'aviazione statunitense rade al suolo l'abbazia di Montecassino.
L'antica abbazia nei pressi di Frosinone, importante centro del monachesimo europeo fondato da San Benedetto da Norcia nel 529 d.C, era il più antico monastero in terra italiana. A causa di un catastrofico errore della loro intelligence, che aveva indicato l'abbazia come centro di comando della Wehrmacht, gli Americani presero la decisione di radere al suolo l'edificio sacro con un grandioso bombardamento aereo, la cui finalità, oltre che militare, doveva essere anche propagandistica. Il progetto fu infine attuato, dopo aver fatto arrivare giornalisti e telecamere dagli Stati Uniti, proprio nel giorno di oggi.
L'operazione si rivelò un grave errore strategico. All'interno dell'abbazia non erano, infatti, presenti truppe tedesche ma esclusivamente i frati benedettini e una grande moltitudine di sfollati fuggiti dalla Campania.
Nel bombardamento morirono 230 civili e nessun militare tedesco. La Wehrmacht, invece, arrivò più tardi. Le rovine del monastero si trasformarono infatti in una magnifica serie di postazioni difensive, che furono tenute accanitamente dai paracadutisti tedeschi e da altri reparti fatti giungere in loco dopo il bombardamento. Contro le rovine si infransero, inutilmente, gli attacchi delle truppe statunitensi, canadesi, neozelandesi, polacche e infine indiane.
I tedeschi rimasero padroni del campo, ottenendo un'insperata grande vittoria strategica, e furono costretti a ritirarsi solo a metà maggio, per non venire aggirati delle truppe coloniali marocchine che avevano sfondato sui Monti Aurunci. L'assedio delle rovine, effetto collaterale e non previsto del bombardamento del monastero, costò agli alleati perdite non previste per oltre quattordicimila uomini.
15 Febbraio 1944, l'aviazione statunitense rade al suolo l'abbazia di Montecassino.
L'antica abbazia nei pressi di Frosinone, importante centro del monachesimo europeo fondato da San Benedetto da Norcia nel 529 d.C, era il più antico monastero in terra italiana. A causa di un catastrofico errore della loro intelligence, che aveva indicato l'abbazia come centro di comando della Wehrmacht, gli Americani presero la decisione di radere al suolo l'edificio sacro con un grandioso bombardamento aereo, la cui finalità, oltre che militare, doveva essere anche propagandistica. Il progetto fu infine attuato, dopo aver fatto arrivare giornalisti e telecamere dagli Stati Uniti, proprio nel giorno di oggi.
L'operazione si rivelò un grave errore strategico. All'interno dell'abbazia non erano, infatti, presenti truppe tedesche ma esclusivamente i frati benedettini e una grande moltitudine di sfollati fuggiti dalla Campania.
Nel bombardamento morirono 230 civili e nessun militare tedesco. La Wehrmacht, invece, arrivò più tardi. Le rovine del monastero si trasformarono infatti in una magnifica serie di postazioni difensive, che furono tenute accanitamente dai paracadutisti tedeschi e da altri reparti fatti giungere in loco dopo il bombardamento. Contro le rovine si infransero, inutilmente, gli attacchi delle truppe statunitensi, canadesi, neozelandesi, polacche e infine indiane.
I tedeschi rimasero padroni del campo, ottenendo un'insperata grande vittoria strategica, e furono costretti a ritirarsi solo a metà maggio, per non venire aggirati delle truppe coloniali marocchine che avevano sfondato sui Monti Aurunci. L'assedio delle rovine, effetto collaterale e non previsto del bombardamento del monastero, costò agli alleati perdite non previste per oltre quattordicimila uomini.
MARGHERITA PORETE. Una voce tra le fiamme
🗓 Venerdì 21 Febbraio 2025
🕙 Ore 18.00
📍Raccolta card. G. Lercaro, via Riva di Reno 57, Bologna
Introduzione alla figura, al libro, al rogo di Marguerite detta Porete a cura di Francesca Barresi (FTER - Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna, DREST – UniMoRE)
A seguire:
Spettacolo Teatrale “Fuoco di Fuoco” di e con Monica Palma. A causa di Margherita Porete
🗓 Venerdì 21 Febbraio 2025
🕙 Ore 18.00
📍Raccolta card. G. Lercaro, via Riva di Reno 57, Bologna
Introduzione alla figura, al libro, al rogo di Marguerite detta Porete a cura di Francesca Barresi (FTER - Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna, DREST – UniMoRE)
A seguire:
Spettacolo Teatrale “Fuoco di Fuoco” di e con Monica Palma. A causa di Margherita Porete
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Forwarded from Machiavelli
💻 BLOG - Vance: "L’Europa non può vincere se perde i suoi valori democratici"
✍️ di JD Vance
📣🇺🇸 Ecco la traduzione italiana integrale del discorso che J.D Vance, vice-presidente degli Stati Uniti d'America, ha tenuto alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco lo scorso 14 febbraio 2025.
Leggi il testo qui👉 https://www.centromachiavelli.com/2025/02/15/jd-vance-discorso-munich-security-conference-in-italiano/
✍️ di JD Vance
📣🇺🇸 Ecco la traduzione italiana integrale del discorso che J.D Vance, vice-presidente degli Stati Uniti d'America, ha tenuto alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco lo scorso 14 febbraio 2025.
Leggi il testo qui👉 https://www.centromachiavelli.com/2025/02/15/jd-vance-discorso-munich-security-conference-in-italiano/
Siamo molto superficiali, io e voi. Non andiamo ben addentro allo scherzo, che è più profondo e radicale, cari miei. E consiste in questo: che l'essere agisce necessariamente per forme, che sono le apparenze ch'esso si crea, e a cui noi diamo valore di realtà. Un valore che cangia, naturalmente, secondo l'essere in quella forma e in quell'atto ci appare. E ci deve sembrare per forza che gli altri hanno sbagliato; che una data forma, un dato atto non è questo e non è cosí. Ma inevitabilmente, poco dopo, se ci spostiamo d'un punto, ci accorgiamo che abbiamo sbagliato anche noi, e che non è questo e non è cosí; sicché alla fine siamo costretti a riconoscere che non sarà mai né questo né cosí in nessun modo stabile e sicuro; ma ora in un modo ora in un altro, che tutti a un certo punto ci parranno sbagliati, o tutti veri, che è lo stesso.
- Luigi Pirandello, Uno, nessuno e centomila
- Luigi Pirandello, Uno, nessuno e centomila
17 Febbraio 1998, moriva, dopo 102 anni di vita, Ernst Jünger. Scrittore, filosofo, soldato.
--
Sono molti quelli che hanno sentito la felicità che si offre laggiù, vicino ai morti. Lì non c'è bisogno della droga: la presenza è intensa. Del resto, la «presenza» è la forma intensa dell'«attimo». L'attimo è la coppa, la presenza il vino.
- Ernst Jünger
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Sono molti quelli che hanno sentito la felicità che si offre laggiù, vicino ai morti. Lì non c'è bisogno della droga: la presenza è intensa. Del resto, la «presenza» è la forma intensa dell'«attimo». L'attimo è la coppa, la presenza il vino.
- Ernst Jünger
Non è successo niente. Tu, Dio, m’hai perduto,
che non devi sognare perché hai tutto.
Ingenuo, stupido Lot, che non si era voltato!
Coraggio che ha coraggio da sé si taglia il sudario.
Sono un po’ stanco. Cercami finché posso
ancora esser trovato, come la cosa che cresce
nel circolo, nel cerchio degli infiniti vertici,
come un letto che è assurdo (perché Procuste non c’è).
Perché non c’è Procuste. Tutto questo è esistito
forse, ma non piú ora! (In cielo dimora il non essere?)
Il matto tarlo si trapana nella sua opera
dall’altra parte, fuori; sarà già oltre la bibbia.
Non la mia morte, ma dico uno stupore che si spegne,
dico solo una pietra, greve sulla parola,
pietra di tomba, pietra come tante,
che si sgretola e muore, a essere pronunziata.
Allegramente siamo stati pronunziati.
Suonare, sussurrare, tacere, tremare – ma a dove?
L’andare è morto. Morta la meta. Solo uno scimmiottare
vive, che ormai da tanto ci sa a memoria.
Oh, non dico di me, ma dico un futuro di ruderi
che si seppelliranno. E notte che si fa giorno.
Dico il braccio di Dio, ormai diventato una frusta.
Dico la sua salvezza, di cui restiamo incerti.
- Jiří Orten
che non devi sognare perché hai tutto.
Ingenuo, stupido Lot, che non si era voltato!
Coraggio che ha coraggio da sé si taglia il sudario.
Sono un po’ stanco. Cercami finché posso
ancora esser trovato, come la cosa che cresce
nel circolo, nel cerchio degli infiniti vertici,
come un letto che è assurdo (perché Procuste non c’è).
Perché non c’è Procuste. Tutto questo è esistito
forse, ma non piú ora! (In cielo dimora il non essere?)
Il matto tarlo si trapana nella sua opera
dall’altra parte, fuori; sarà già oltre la bibbia.
Non la mia morte, ma dico uno stupore che si spegne,
dico solo una pietra, greve sulla parola,
pietra di tomba, pietra come tante,
che si sgretola e muore, a essere pronunziata.
Allegramente siamo stati pronunziati.
Suonare, sussurrare, tacere, tremare – ma a dove?
L’andare è morto. Morta la meta. Solo uno scimmiottare
vive, che ormai da tanto ci sa a memoria.
Oh, non dico di me, ma dico un futuro di ruderi
che si seppelliranno. E notte che si fa giorno.
Dico il braccio di Dio, ormai diventato una frusta.
Dico la sua salvezza, di cui restiamo incerti.
- Jiří Orten