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REFERENDUM ABROGATIVO: QUESITI SULLA LEGGE 119/2017, CONVERSIONE IN LEGGE DEL D.L. 73/2017 "LORENZIN": RISCHI ED INSIDIE

Le conseguenze e l'effetto boomerang.

Sottoporre quesiti referendari abrogativi alla popolazione italiana comporta dei rischi con effetto boomerang, come ad esempio

1) ottenere ancora più offesa e restrizioni alle libertà personali con nuove norme varate d'urgenza a causa di un vuoto legislativo che si verrebbe a creare qualora vincesse il sì; infatti i quesiti referendari non si limitano a fare una singola e mirata correzione, ma intervengono massicciamente sul testo normativo, quando il vero e unico quesito su cui sarebbe possibile al momento avere ragioni riconosciute è l'iniqua discriminazione scolastica subordinata ad un profilo sanitario nella fascia 3-6 anni di età, che non ha alcun vantaggio in termini di salute pubblica ma comporta discriminazioni sociali e di educazione lesive di diritti soggettivi tutelati costituzionalmente e internazionalmente; i servizi di accudimento 0-3 anni di età, sono anch'essi soggetti alla certificazione sanitaria di profilassi regolare, oppure ad eventuali esoneri medici, ma sono più difficilmente tutelabili, anche se in continuità educativa verticale con la scuola della infanzia
Questa ultima - 3-6 anni di età - è sicuramente scuola a tutti gli effetti e dunque rientra nell' articolo 34 Cost. della Repubblica: la scuola è aperta a tutti.


2) qualora non si raggiungesse il quorum o peggio vincesse un no, si attesterebbe che gli italiani vogliono le restrizioni per motivi di sicurezza sanitaria, e dunque le istanze di libertà individuale e di socialità che appartengono ai bambini, verrebbero ancora più penalizzate

In ultima analisi, sottoporre agli italiani dei quesiti referendari su obblighi sanitari vaccinali dopo la tragedia della pandemia COVID 19 - uno psicodramma dove si è visto il peggio immaginabile - vuole dire farsi proprio del male
Milioni di italiani hanno vissuto mesi di angoscia, e molti si sono vaccinati considerando il vaccino un mezzo salvifico
Chiedere oggi a questi stessi italiani di rinunciare alla obbligatorietà dei vaccini pediatrici dopo che molti anziani sono stati ritratti dai media come deceduti a seguito della infezione SARS-CoV-2 (sappiamo che le cose stanno diversamente a causa di malasanità e protocolli sbagliati) sarebbe un azzardo.
Significherebbe riattivare memoria di lutto e sofferenza paventando una società senza presidi di sicurezza (la maggior parte degli italiani ignora che la quasi totalità dei vaccini pediatrici non creano alcuna immunità di gregge ma sono solo misure di protezione personale e a scadenza e solo in mera ipotesi).

Discorso diverso, rispetto al referendum abrogativo, lo strumento della legge ad iniziativa popolare, con una revisione della vaccinoprofilassi e dell'obbligo, che non lascerebbe un pericoloso vuoto normativo.
Questo progetto popolare vi è già. Fu depositato in Cassazione anni grazie alla Ass. Corvelva ed altri comitati promotori, ed una volta approdato in Parlamento per una possibile discussione, fu colpevolmente dimenticato.
Perché non studiare una normativa nuova ad iniziativa popolare che garantisca farmacovigilanza attiva e non passiva, farmaci vaccini monovalenti e la assenza di discriminazione scolastica?
Senza intaccare la obbligatorietà (la società italiana non ha ancora superato la paura della fine dell'obbligo), se ne rimodulerebbe così la sua declinazione, ritornando al periodo 1999-2017 quando tutti i minori, sia vaccinati sia non vaccinati, frequentavano senza problemi tutte le scuole incluse quelle d'infanzia.

Nondimeno, per evitare che prenda polvere e muffa anche questa eventuale nuova iniziativa, meglio al limite attivarsi per ricordare a Camera e Senato la proposta di legge ad iniziativa popolare costituzionalmente esercitata e già depositata in Parlamento nell'anno 2018.

Bisogna sempre pensare alle conseguenze delle proprie azioni perché se non sono ben poste, anche se animate da buone intenzioni, possono produrre l'effetto opposto.

Luca Scantamburlo
17 novembre 2024



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REFERENDUM ABROGATIVO: QUESITI SULLA LEGGE 119/2017, CONVERSIONE IN LEGGE DEL D.L. 73/2017 "LORENZIN": RISCHI ED INSIDIE

Le conseguenze e l'effetto boomerang.

Sottoporre quesiti referendari abrogativi alla popolazione italiana comporta dei rischi con effetto boomerang, come ad esempio

1) ottenere ancora più offesa e restrizioni alle libertà personali con nuove norme varate d'urgenza a causa di un vuoto legislativo che si verrebbe a creare qualora vincesse il sì; infatti i quesiti referendari non si limitano a fare una singola e mirata correzione, ma intervengono massicciamente sul testo normativo, quando il vero e unico quesito su cui sarebbe possibile al momento avere ragioni riconosciute è l'iniqua discriminazione scolastica subordinata ad un profilo sanitario nella fascia 3-6 anni di età, che non ha alcun vantaggio in termini di salute pubblica ma comporta discriminazioni sociali e di educazione lesive di diritti soggettivi tutelati costituzionalmente e internazionalmente; i servizi di accudimento 0-3 anni di età, sono anch'essi soggetti alla certificazione sanitaria di profilassi regolare, oppure ad eventuali esoneri medici, ma sono più difficilmente tutelabili, anche se in continuità educativa verticale con la scuola della infanzia
Questa ultima - 3-6 anni di età - è sicuramente scuola a tutti gli effetti e dunque rientra nell' articolo 34 Cost. della Repubblica: la scuola è aperta a tutti.


2) qualora non si raggiungesse il quorum o peggio vincesse un no, si attesterebbe che gli italiani vogliono le restrizioni per motivi di sicurezza sanitaria, e dunque le istanze di libertà individuale e di socialità che appartengono ai bambini, verrebbero ancora più penalizzate

In ultima analisi, sottoporre agli italiani dei quesiti referendari su obblighi sanitari vaccinali dopo la tragedia della pandemia COVID 19 - uno psicodramma dove si è visto il peggio immaginabile - vuole dire farsi proprio del male
Milioni di italiani hanno vissuto mesi di angoscia, e molti si sono vaccinati considerando il vaccino un mezzo salvifico
Chiedere oggi a questi stessi italiani di rinunciare alla obbligatorietà dei vaccini pediatrici dopo che molti anziani sono stati ritratti dai media come deceduti a seguito della infezione SARS-CoV-2 (sappiamo che le cose stanno diversamente a causa di malasanità e protocolli sbagliati) sarebbe un azzardo.
Significherebbe riattivare memoria di lutto e sofferenza paventando una società senza presidi di sicurezza (la maggior parte degli italiani ignora che la quasi totalità dei vaccini pediatrici non creano alcuna immunità di gregge ma sono solo misure di protezione personale e a scadenza e solo in mera ipotesi).

Discorso diverso, rispetto al referendum abrogativo, lo strumento della legge ad iniziativa popolare, con una revisione della vaccinoprofilassi e dell'obbligo, che non lascerebbe un pericoloso vuoto normativo.
Questo progetto popolare vi è già. Fu depositato in Cassazione anni grazie alla Ass. Corvelva ed altri comitati promotori, ed una volta approdato in Parlamento per una possibile discussione, fu colpevolmente dimenticato.
Perché non studiare una normativa nuova ad iniziativa popolare che garantisca farmacovigilanza attiva e non passiva, farmaci vaccini monovalenti e la assenza di discriminazione scolastica?
Senza intaccare la obbligatorietà (la società italiana non ha ancora superato la paura della fine dell'obbligo), se ne rimodulerebbe così la sua declinazione, ritornando al periodo 1999-2017 quando tutti i minori, sia vaccinati sia non vaccinati, frequentavano senza problemi tutte le scuole incluse quelle d'infanzia.

Nondimeno, per evitare che prenda polvere e muffa anche questa eventuale nuova iniziativa, meglio al limite attivarsi per ricordare a Camera e Senato la proposta di legge ad iniziativa popolare costituzionalmente esercitata e già depositata in Parlamento nell'anno 2018.

Bisogna sempre pensare alle conseguenze delle proprie azioni perché se non sono ben poste, anche se animate da buone intenzioni, possono produrre l'effetto opposto.

Luca Scantamburlo
17 novembre 2024

BY Canale Comitato Fortitudo


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Today, we will address Telegram channels and how to use them for maximum benefit. Don’t publish new content at nighttime. Since not all users disable notifications for the night, you risk inadvertently disturbing them. Members can post their voice notes of themselves screaming. Interestingly, the group doesn’t allow to post anything else which might lead to an instant ban. As of now, there are more than 330 members in the group. In handing down the sentence yesterday, deputy judge Peter Hui Shiu-keung of the district court said that even if Ng did not post the messages, he cannot shirk responsibility as the owner and administrator of such a big group for allowing these messages that incite illegal behaviors to exist. With the sharp downturn in the crypto market, yelling has become a coping mechanism for many crypto traders. This screaming therapy became popular after the surge of Goblintown Ethereum NFTs at the end of May or early June. Here, holders made incoherent groaning sounds in late-night Twitter spaces. They also role-played as urine-loving Goblin creatures.
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